LETTERA al SINODO dei VESCOVI 2005



04-10-05

All'Arcivescovo Nikola Eterovic,
Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi
00120 Città del Vaticano RM


Con la presente Le invio in allegato una lettera che supplico possa giungere alla riflessioni dei Vescovi e quindi mezzo Suo al Santo Padre in quanto offre, a mio avviso, alla crisi vocazionale, una seria riflessione sulla necessità di allargare agli anziani il ministero presbiterale rivisitando teologi-camente passi della S.Scrittura e tradizione di cui parlo nella lettera. Dopo riflessione, preghiera e contatti con sacerdoti preparati credo che un argomento così significativo all’Eucarestia non possa essere trascurato.
Credo nella sua carità e benevolenza per ricevere un gradito riscontro.

Devotamente in Cristo
Oliviero Gulot


1ª Lettera a Sua Santità Benedetto XVI

in allegato alla precedente al Sinodo dei Vescovi con speranza di consegna


04/10/05

A Sua Santità
Benedetto XVI
Città del Vaticano
00100 ROMA RM


Santità,
sono un padre di famiglia e nonno con un figlio sacerdote. Mi permetto di scriverle senza presunzione e in tutta umiltà perché uno zelo interiore per la Chiesa mi tormenta da anni per la mancanza di vocazioni e di sacerdoti, che fin d’ora e ancora più fra qualche anno si rivelerà drammatica. Se, come Lei diceva recentemente, non ci sono soluzioni magiche al problema, certamente il Signore non è sordo alle nostre preghiere e, forse, gli scribi del Regno dei Cieli scegliendo? cose nuove e antiche” potrebbero trovare una soluzione riflettendo sulle realtà dei nostri tempi, dove si assiste, spesso, a situazioni di disagio, se non di crisi, di tanti sacerdoti lasciati soli e di comunità prive della loro presenza costante. Credo di non essere solo a supplicarLa affinché con la grazia della Sua grande conoscenza ed esperienza teologica riconsideri una migliore idoneità di questo ministero che secondo le parole della S. Scrittura, trascurate nel tempo e ingiustamente relegate come fossero fatti contingenti, informano di un ministero nato con gli anziani (presbiteri) ma ora, praticamente, proposto solo ai giovani.
Queste sono le principali domande che i tempi sembrano suggerire:
- nel rispetto per la Tradizione e il richiamo all’eccellenza del sacerdozio dei giovani "eunuchi per il regno dei cieli", generosi ed entusiasti, non è giusto pensare che essi meritino molto di più del solito servizio di supplenza educativa con i giovani nelle Parrocchie?
- il termine presbitero non è un richiamo, prima di tutto, alla saggezza nella pietà e all’esperienza degli anziani con famiglia? Quando le prime Comunità "spezzavano il pane nelle case" chi, se non il capo famiglia o un anziano svolgevano questo compito? Non ignorando il richiamo dell’apostolo Paolo: ".. se uno non sa dirigere la propria famiglia come potrà aver cura della Chiesa di Dio" erano, per ciò, messi a capo delle Comunità stesse.
- allora, perché non allargare il ministero ad anziani preparati e di solida fede? Certo non mancavano ministri allora! Perché debbono mancare a noi oggi? Nel medioevo la Chiesa non risolse, allora, dei seri problemi ordinando "viri probati"?
Non si fa torto al celibato dei giovani con un ministero ridonato agli anziani. Abbiamo nelle nostre comunità tante persone pie e intellettualmente preparate alle quali non necessita che un breve, anche se indispensabile, studio specifico al ministero. Inoltre indipendenti economicamente dalla Chiesa perché scelti oltre i sessant’anni e accuditi da mogli o figli.
Santità, queste cose sono state esposte a diversi sacerdoti preparati e studiosi e nessuno ha posto riserve eccetto che sui tempi; anzi, alcuni le hanno anche apprezzate perché avrebbero migliorato il rapporto con la gente e, a mio avviso, permesso ai giovani preti celibi di dedicarsi a una vera evangelizzazione nel ministero di "episcopo-ispettore" necessario, in questo caso, per il sicuro aumento delle presenze e vitalità nella Chiesa.

Mi perdoni se ho osato scriverLe, ma spero che la presente possa giungerLe a mezzo di quelle persone che Le sono di aiuto e superato, così, ogni giusto e responsabile controllo, io possa, per benevolenza, ricevere un gradito riscontro.

Offro le mie preghiere perché il Signore La illumini e La sostenga sempre nella guida dellacChiesa. Devotamente La saluto. Suo in Cristo.

Oliviero Gulot

RISPOSTA:
Vedere la proposizione 11 citata nel Testo della riflessione - studio in prima pagina al capitolo "Una parola dal Sinodo dei Vescovi"
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